Riemersi con lui dal Giordano

Per questo, dopo la manifestazione ai Magi, ci è offerta la manifestazione al Giordano (a cui segue, nella tradizione ecclesiale e, quest’anno, anche nella liturgia di domenica prossima, la manifestazione alle nozze di Cana). Gesù scende nel fiume Giordano per farsi battezzare con tutto il popolo e lì Dio rivela il suo volto nel volto del Figlio. Ha inizio così il ministero di Gesù, la sua opera di condivisione e di dono, di annuncio e di cura, di amicizia e passione. 

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Tra una stella ed un Libro può accadere l’incontro

Non si vive senza desiderio e ricerca. Per quanto ci affanniamo a bastare a noi stessi, immergendoci in ciò che abbiamo, proviamo e sentiamo, il desiderio di un oltre riemerge e spesso ci afferra in maniera inattesa e imprevista. Cerchiamo invano di tenere abbassata la testa, di non cercare oltre, di accontentarci del nostro cortile, di gozzovigliare e annaspare nel tratto di vita che ci è stato concesso. Eppure non troviamo la quiete.

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Non due volti ma uno

L’origine del nostro capodanno si deve a Giano bifronte. Era un dio dotato di un doppio volto: capace di guardare indietro, al passato, e di vedere il futuro. Era il dio dell’apertura e di ogni inizio. Anche noi siamo soliti, al termine di un anno, volgere lo sguardo indietro per tirare le somme e, contemporaneamente, proiettarci in avanti, con il cuore colmo di attese e di paure, di speranze e timori. E la liturgia ci accompagna in questo nostro attraversare il tempo. Non sappiamo come sarà il nuovo anno (che non si apre certo con i migliori auspici), tuttavia la storia civile e il ciclo dei giorni ripartono otto giorni dopo il Natale. È dal quel piccolo bimbo nella mangiatoia che si compie la svolta su ogni calendario e si inaugura un tempo nuovo. L’alba di un altro inizio è segnata dalla luce della notte di Natale, che la Chiesa celebra per otto giorni.

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