Non due volti ma uno

L’origine del nostro capodanno si deve a Giano bifronte. Era un dio dotato di un doppio volto: capace di guardare indietro, al passato, e di vedere il futuro. Era il dio dell’apertura e di ogni inizio. Anche noi siamo soliti, al termine di un anno, volgere lo sguardo indietro per tirare le somme e, contemporaneamente, proiettarci in avanti, con il cuore colmo di attese e di paure, di speranze e timori. E la liturgia ci accompagna in questo nostro attraversare il tempo. Non sappiamo come sarà il nuovo anno (che non si apre certo con i migliori auspici), tuttavia la storia civile e il ciclo dei giorni ripartono otto giorni dopo il Natale. È dal quel piccolo bimbo nella mangiatoia che si compie la svolta su ogni calendario e si inaugura un tempo nuovo. L’alba di un altro inizio è segnata dalla luce della notte di Natale, che la Chiesa celebra per otto giorni.

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