Servirsi di Dio o servirsi della ricchezza?

È impietoso il confronto tra il mondo e i discepoli, tra le furbe strategie dei suoi figli e l’ingenua dabbenaggine dei figli della luce. Figli del mondo e figli della luce, però, non sono due categorie o umanità diverse. Bisogna, infatti, riconoscere, in ciascuno di noi, l’infelice convivenza di due modi diversi di assicurarsi la vita e il futuro. Siamo figli del mondo, ansiosi di appoggiare su mammona la nostra esistenza, pronti a chiamare roccia le nostre sicurezze, a sperare che le ricchezze ci salvino e ci donino una vita piena. 

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