E anche la morte si trasformò in danza

Maria, dopo aver detto il suo Eccomi esulta nel suo Signore, danza di gioia per le meraviglie di Dio, canta le grandi cose compiute in lei, che è solo umile serva a cui Dio ha volto il suo sguardo. E quell’esultanza, manifestata davanti alla cugina Elisabetta, è sinfonia che ricopre la terra, musica che muove la storia, danza d’amore a cui ogni carne è chiamata. È a quel canto che l’umanità deve accordarsi, è su quella melodia che bisogna riscrivere ogni storia, è su quei toni che bisogna muovere i passi. Non c’è altro progetto o sogno di Dio: che la terra diventi una danza, che ogni corpo esulti e canti le grandi cose che la misericordia sa compiere. È per questo che anche la morte è solo un passo di danza, il più alto e rischioso e, forse, il più bello e mirabile.

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